RIfiuti Speciali

La gestione dei rifiuti SPECIALI è uno degli aspetti più importanti della tutela dell’ambiente; in particolare la gestione “sostenibile”, dal punto di vista ambientale, dei rifiuti speciali prodotti nel territorio assume una rilevanza sia dal punto di vista della pericolosità, superiore rispetto ai rifiuti urbani, potenzialmente nociva per l’ambiente e la salute umana, che dello sviluppo delle attività antropiche che li generano.

Infatti l’art. 177 del d. lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. impone al comma n. 4:

I rifiuti sono gestiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare:

  • senza determinare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora;
  • senza causare inconvenienti da rumori o odori;
  • senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente.

Considerato, così come è imposto dall’articolo n. 178 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., che “La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nonché del principio «chi inquina paga»”.

A tale fine, considerato che la gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza, fattibilità tecnica ed economica, nonché nel rispetto delle norme vigenti in materia di partecipazione e di accesso alle informazioni ambientali, e che la responsabilità della corretta e ottimale gestione del rifiuto è posta in capo innanzitutto al produttore del rifiuto stesso, è necessario che le politiche pianificatorie forniscano indirizzi affinché, in tutte le fasi della gestione, siano perseguiti obiettivi di tutela ambientale, di risparmio di risorse e di ottimizzazione tecnica.

Inoltre, essendo la gestione dei rifiuti in genere un’attività di pubblico interesse per le diverse implicazioni che ne possono derivare, tutte le operazioni di trattamento e smaltimento anche dei rifiuti speciali devono essere disciplinate, autorizzate e controllate dall’Ente pubblico.

Tra le priorità della gestione, oltre all’obiettivo del contenimento della produzione di rifiuti (che per quella dei rifiuti speciali deve tradursi, al pari di altre variabili prestazionali quali i consumi energetici, in una diminuzione di rifiuti per “unita di prodotto”), vi deve essere l’obiettivo della massimizzazione del recupero e quello del corretto trattamento/smaltimento.

Questo aspetto, in particolare, rappresenta un interessante terreno di convergenza con la pianificazione della gestione dei rifiuti urbani.

Pertanto la conoscenza dei fabbisogni impiantistici necessari a garantire la tendenziale autosufficienza regionale nella gestione dei rifiuti speciali rappresenta un elemento indispensabile alla complessiva formulazione della pianificazione (rifiuti urbani e bonifiche) di cui all’art. 199 del D.Lgs. 152/06.